“In occasione della Commemorazione del 4 Novembre, noi ragazzi di terza scuola secondaria abbiamo approfondito alcune tematiche legate alla Prima guerra mondiale per cercare di capire fino in fondo cosa veramente hanno vissuto i soldati al fronte.
Ciò che ci ha particolarmente colpiti è il fatto che per 4 anni i soldati furono costretti a vivere in cunicoli (trincee) in cui le condizione igieniche erano al limite, continuamente esposti al sole, alla pioggia, alla neve ed agli attacchi nemici.
In più erano maltrattati dai loro superiori che negavano loro ogni diritto e non gli lasciavano libertà. Il giorno stavano fermi immobili mentre la notte lavoravano.
L’acqua scarseggiava e con essa anche il cibo che quando arrivava era pessimo. I soldati venivano curati con un misero pacchetto di primo soccorso composto di qualche garza e di una fialetta di tintura di iodio. Oltre ad aver perso la vita tante, troppe persone, le stesse prima di morire hanno purtroppo anche vissuto esperienze pericolose e dolorose.
Noi pensiamo che la guerra sia una cosa brutta e non è mai la soluzione giusta per risolvere una questione. La cosa migliore da fare è usare il dialogo. Delle condizioni di vita di questi soldati, pensiamo che non è giusto che abbiano vissuto in quel modo, rischiando la vita ogni singolo minuto per anni.
Ci auguriamo che tutto ciò non accada più.”


In classe, le riflessioni hanno riguardato sia la vita in trincea (classe 1^: “Lettera di Sisto Monti Buzzetti”), sia il ricorso alle armi nucleari (classe 2^: “Le armi nucleari”). Qui potete leggere qualche approfondimento e le conclusioni a cui sono giunti i ragazzi.

 

Sisto Monti Buzzetti

 


Il trattato sulla proibizione delle armi nucleari

I danni delle armi nucleari

Aboliamo le armi nucleari